I quadri bucati.
Flavio le chiese quale fosse il suo artista preferito e lei: "Lucio Fontana, ma papà non me li fa tagliare i quadri!"
Un giorno Flavio, un nostro futuro amico, collezionista d'arte, ci contattò e ci espresse il desiderio di avere uno dei quadri di Francesco e Ginevra, fu così che, curiosi di conoscerlo, gli portammo in regalo un quadretto. Flavio chiese a Ginevra quale fosse il suo artista preferito e lei, in modo del tutto inaspettato rispose: "Lucio Fontana, ma papà non me li fa tagliare i quadri!". Flavio rivolgendosi a me disse: "se è un desiderio della bambina, credo che vada assecondata". Passò del tempo prima che mi convinsi a farla provare. E' solo una bambina, lei e Francesco si muovono spesso in autonomia, prendono la tela lasciatagli in un angolo di casa e via...... iniziano a colorarla. E se in mia assenza gli venisse in mente di prendere un coltello per tagliare i quadri? Occorreva trovare un'alternativa meno pericolosa all'utilizzo del punteruolo e del taglierino. Fu così che dopo un primo tentativo con un forbicetta trovai un compromesso con i bambini e permisi a Ginevra di bucare i quadri solo in mia presenza e possibilmente utilizzando la punta della penna per i fori e le forbici con la punta arrotondata per i tagli.
Lucio Fontana per spiegare i suoi famosi tagli nella tela scriveva: "...ho creato una dimensione infinita, un buco che per me è la base di tutta l'arte contemporanea, per chi la vuol capire".
Cosa c'è dietro quei fori e quei tagli? L'infinito, la luce, un muro, o forse più semplicemente la mano di una bambina che gioca a fingersi Lucio Fontana?
